LO SAPEVI CHE  …Il giardinaggio può tramutarsi in una vera e propria arte?

L’arte abbinata alla natura si declina in svariate forme ed i risultati possono essere straordinari.
Per creare queste meravigliose sculture modellando gli alberi gli artisti possono impiegare fino a 10 anni perché sono sempre alla ricerca incessante dell’equilibrio tra la bellezza della natura e il gusto estetico moderno per ottenere delle opere d’arte naturali che rasentino la perfezione.

Ecco alcune curiosità:

  • Quando l’arte incontra la botanica ed il giardinaggio nasce l’arbo-scultura o la mosaicoltura. Si tratta dell’arte di manipolare e piegare i rami di piccoli alberi e cespugli, per ottenere delle opere d’arte che crescendo mantengano le forme elaborate nella creazione. Per dare forma ai rami viene utilizzata la tecnica dei bonsai. Tra gli arbo-scultori più noti ci sono l’americano Richard Reames e il tedesco Konstantin Kirsch.
    Reames segnala che la prima scultura arborea è stata realizzata nel Wisconsin nel 1908: rami intrecciati e modellati fino a formare una sedia vivente, “piantata” nel terreno.
  • Le piante pur non avendo muscoli si muovono. I loro movimenti  avvengono però con modalità diverse dalle nostre. Le foglie del girasole che seguono la luce, i fiori che sbocciano e le “ganasce” delle piante carnivore che si chiudono, infatti, si muovono perché queste piante utilizzano l’acqua presente nei tessuti per gonfiare le cellule del picciolo, la porzione alla base delle foglie o dei fiori, che quindi tende a spostare la foglia in direzione opposta al rigonfiamento.
  • I primi bonsai furono coltivati nel VI secolo d.C. dai popoli nomadi di origine mongola che dominavano la Cina: facevano crescere piante medicinali nei vasi per poterli trasportare nelle migrazioni.
  • La coltivazione dei bonsai come vera e propria arte fu sviluppata, attorno al ‘700, dai monaci buddisti cinesi, che applicavano ai mini- alberi i principi della loro filosofia: l’uomo doveva ridurre alla sua capacità di visione ciò che lo circonda, miniaturizzando non solo l’albero, ma anche il paesaggio su cui cresce. Altre scuole invece vedevano nei tronchi contorti e nati su una pietra la nascita della vita nonostante le avversità. Tronchi e rami potevano anche essere piegati per creare ideogrammi o numeri magici.
  • Il termine giapponese bonsai deriva dal cinese “pun sai”, che significa “pianta coltivata da sola” in un contenitore, al di fuori del suo contesto naturale. La tecnica del bonsai prevede la miniaturizzazione dell’albero attraverso potature progressive dei germogli e la costrizione dell’apparato radicale in un vaso di dimensioni ridotte. Fili di rame e corde sono inoltre utilizzati per forzare i rami ad assumere forme contorte.
  • Invece nel Giardino Botanico di Montréal, in Canada50 sono le sculture di piante protagoniste del percorso a piedi di 2,2 chilometri. L’esibizione promuove il giardinaggio e l’orticoltura ospitando alcuni degli artisti botanici più quotati del mondo. Molte sculture sono ispirate al paese d’origine degli artisti che le hanno create ed esposte. Ninfee, scimmie, pecore e pastori, rettili giganti e creature fantastiche dei boschi.
  • Due creativi inglesi, Heather Ackroyd e Dan Harvey, sono riusciti a manipolare la fotosintesi clorofilliana dei vegetali per ottenere le diverse sfumature di giallo e di verde, realizzando dei veri e propri ritratti di erba. La tecnica che utilizzarono è molto simile a quella utilizzata per la stampa delle fotografie, in una stanza buia. Un negativo del ritratto viene proiettato su un rettangolo di terreno seminato di erba: la differente intensità della luce filtrata dei chiaroscuri del negativo conferisce ai vegetali, man mano che crescono, le diverse tonalità che danno vita all’immagine finale: maggiore è l’intensità della luce ricevuta dall’erba, più il verde ottenuto sarà intenso e brillante. Una volta terminate ed esposte alla luce normale, le opere dei due artisti-biologi hanno vita breve, perché l’erba, crescendo, perde le sfumature di colore.
    L’obiettivo dei due è quello di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche legate ai cambiamenti climatici e all’ecologia.
  • Durante la più grande e prestigiosa fiera del giardinaggio, il Melbourne International Flower and Garden Show, in Australia, si danno appuntamento ogni anno orticoltori, fioristi e progettisti d’esterni da tutto il mondo. Questi ultimi hanno l’occasione di mostrare la loro concezione di giardino, che per alcuni può diventare il luogo del sogno e dell’immaginazione, dove le siepi hanno la forma di elefanti e giraffe.
  • L’arte del giardinaggio è arrivata sino all’interno della stazione spazialeuna bolla d’aria rimane in sospensione in una goccia d’acqua a sua volta ancorata su una fogliolina senza piegarne il gambo. Fantascienza? No, solo una serie di esperimenti di “giardinaggio spaziale” svolti all’interno della stazione spaziale (ISS). Nello spazio la bolla d’aria non è più leggera dell’acqua e non tende a galleggiare in superficie. Inoltre non c’è nessuna forza che spinga la goccia giù dalla foglia: sulla Terra la scena sarebbe diversa, con l’aria che esce rapidamente dalla goccia e l’acqua che scivola inesorabilmente dalla foglia.
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